Varazze ieri
La famiglia Delfino conserva ancora i registri delle presenze (divenuti obbligatori nel 1927) con i nomi dei grandi ciclisti, dei giornalisti, degli industriali e degli artisti che alloggiarono presso il Genovese.
È nella Liguria dei primi anni del ‘900 che inizia l’avventura del Genovese. In un territorio dove l’economia è ancora basata sulla pesca e sulla cantieristica, due giovani varazzini, Bartolomeo Delfino (detto Bertullu) e sua moglie Antonietta Chiappori (detta Netin), affittano un locale a piano terra di fronte al mare e aprono la trattoria “Genovese”.
È il 1910 anno in cui muove i primi passi uno sport che diventerà popolarissimo, il ciclismo, che trova nella Milano – Sanremo una fantastica gara di inizio stagione. Varazze gode di un clima invernale mite e diventa punto di riferimento per gli allenamenti.
I primi campioni iniziano a frequentare il “Genovese” e alloggiano nelle camere dei piani superiori sistemate a pensione. Antesignani furono i francesi. Poi Gerbi, Ganna, gli Azzimi, Girardengo, Guerra e Binda, Fausto Coppi e suo fratello Serse con tutta la squadra della Bianchi.
Negli anni ’40 – ’50 arrivano i grossi industriali, i Crespi, l’Aga Kan Karim e i giornalisti Gianni Brera e Ruggero Radice (Ra Ro). Artisti quali Walter Chiari, golosissimo di gamberi, Aroldo Tieri, Laura Adani.
Quasi di casa era il cav. Angelo Rizzoli, pioniere della cinematografia italiana, immancabilmente alla partenza portava con sé un’ “arbanella” di acciughe salate e un barattolino di origano.
Molto presto arrivano a dare una mano i figli Bianca, Emanuele (detto Lino) e Teresa.
Il giorno della Milano – Sanremo era una festa per tutti.
Davanti al “Genovese” era posto un traguardo volante che dava diritto al primo arrivato ad un soggiorno di una settimana per due persone. In quella occasione una folla di persone si radunava davanti al ristorante e all’albergo per vedere i corridori (Lino li attendeva poco prima di Celle Ligure con le provviste di bottiglie d’acqua).
A metà degli anni cinquanta l’albergo e l’annesso bar diventano il luogo per vedere il nuovo mezzo di comunicazione, la televisione. Davanti ad un grosso televisore in bianco e nero, una folla di varazzini si entusiasmava alle prime trasmissioni (tra cui “Lascia o raddoppia”).
Nel frattempo il ristorante acquisisce rapidamente rinomanza e fama, specialmente con la clientela milanese, svizzera e tedesca.
Nel 1956 arriva il cavalierato della repubblica per Netin.
Negli anni ’60, la famiglia Delfino, che nel frattempo si è infoltita di nipoti, cede l’attività.
Nel 1994 Anna Maria Delfino, nipote di Bertullu, riprende in mano le redini della parte ricettiva e trasforma l’albergo nel residence “Genovese al Mare”.
Sono passati più di cent’anni dall’inizio di questa avventura familiare e ci auguriamo di poter continuare proporre l’accoglienza della nostra ridente cittadina per molti anni ancora con l’ingresso delle nuove generazioni.